Intime e intrinseche sfumature del ghiaccio. Read more
La natura presenta quotidianamente una bellezza non evidente, qui rivelata dalla ricerca estetica condotta sulle forme del ghiaccio, studiandone genesi e natura fisica per ricondurle alla loro essenza ed estraendole dal contesto fino a dar loro un carattere astratto.
Le immagini che attraverso questo processo creativo ne derivano, producono in genere un effetto di disorientamento, portando l’osservatore a guardare in profondità il soggetto da un punto di vista diverso, e a interpretarlo come qualcosa che va oltre l’elemento naturale effettivamente rappresentato.
Sono “Forme Fragili”, momentanee, transitorie e spesso scompaiono dopo poche ore o addirittura minuti. Un tempo limitato, il tempo di uno scatto, con cui coglierne le intrinseche qualità estetiche per trasformarle in forme astratte dal forte impatto grafico, per poi lasciare che chi le osserva possa attingere alla propria immaginazione alla ricerca di equivalenze e associazioni personali e intime.
Esperienze percettive: la forma dell’acqua. Read more
La serie Acque Turbolente si concentra su un soggetto quasi del tutto inesplorato dalla fotografia astratta: le forme affascinanti, magnetiche e caotiche dell’acqua dei torrenti di montagna, generate da moti vorticosi, salti, ostacoli, cambi di pendenza e restringimenti.
I torrenti montani sono la perfetta rappresentazione della turbolenza nella sua accezione etimologica, dal latino Tùrba – disordine, confusione e la desinenza ulèntus – in abbondanza.
La serie sintetizza graficamente la potenza, l’energia e la purezza delle forme assunte dall’acqua turbolenta quale plastica manifestazione delle forze e dei moti caotici e complessi che hanno agito per formarle, cristallizzandole con lo scatto.
Allo stesso tempo coglie la meraviglia degli effetti di luci e ombre che esaltano ogni minima turbolenza declinando i colori riflessi in infinite sfumature con un ricercato e potente effetto di variabilità cromatica e ottico-percettiva.
Sono immagini irripetibili che fermano nell’istante dello scatto la miriade di sbalorditive forme, trame e suggestioni dal fascino ipnotico cariche di intensità ed empatia emotiva.
Le ombre fluttuanti. Read more
La serie RIFLESSI sperimenta l’astrattismo in una direzione orientata ad approfondire i fenomeni ottici di riflessione combinati con il movimento dell’acqua, in chiave grafica astratta.
Attraverso il taglio dell’inquadratura da un lato viene operata “la scelta” del soggetto avviando il processo creativo, il cosiddetto “distacco dalla molteplicità dei possibili”, dall’altro viene circoscritto ed “estratto” il soggetto isolandolo dal contesto con il risultato di rendere astratta la forma e spostare nel contempo l’interesse dell’osservatore dall’oggetto: il contesto, il paesaggio nel suo insieme, al soggetto: la singola forma.
In queste opere, i segni semplici oppure complessi prodotti dal riflesso dei raggi del sole sull’acqua, creano dei suminagashi naturali, in cui l’ombra sostituisce la china negli effetti generati dalla riflessione della luce sull’acqua.
Nell’antica e affascinante arte giapponese “dell’inchiostro fluttuante” il risultato finale è determinato dalla contemporanea azione del movimento casuale dell’acqua, impossibile da controllare, e dal movimento che l’artista da all’inchiostro con il suo pennello.
Analogamente nella serie RIFLESSI, viene usata l’inquadratura per la ricerca del movimento perfetto in cui catturare i giochi di luce ed ombre nel momento in cui i contrasti netti di bianco e nero creano un equilibrio, effimero, di positivo e negativo.
E’ proprio in questo istante che attraverso lo scatto, isolando pochi elementi, viene catturata l’immagine in cui è concentrato l’essenziale: uno tra gli infiniti possibili, ma irripetibili RIFLESSI.